La sfida delle imprese verso lo “zero waste”
Dal 2025 entra in vigore il RENTri (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti), che sostituirà definitivamente il vecchio sistema cartaceo. Tutte le imprese dovranno adeguarsi alla nuova piattaforma digitale per la gestione di:
- Formulari di identificazione rifiuti (FIR) digitali.
- Registri di carico e scarico.
- Comunicazioni periodiche di movimentazione.
L’obiettivo è digitalizzare l’intero ciclo dei rifiuti, riducendo il rischio di errori e frodi, migliorando la trasparenza e favorendo l’integrazione con i sistemi EPR (Extended Producer Responsibility) e le piattaforme comunali di gestione.
Scopri come l’economia circolare, la gestione sostenibile dei rifiuti e il sistema RENTRI stanno rivoluzionando il modo di produrre e smaltire in Italia.
Dalla linearità alla circolarità
L’economia circolare rappresenta oggi una delle principali direttrici di sviluppo sostenibile in Europa e in Italia. Superando il modello lineare “produci–consuma–smaltisci”, la circolarità promuove il riutilizzo delle risorse, la riduzione degli sprechi e la rigenerazione dei materiali lungo tutto il ciclo produttivo.
La gestione sostenibile dei rifiuti, unita a strategie “zero waste”, è la chiave per trasformare i rifiuti in risorse, riducendo al minimo l’impatto ambientale e generando valore economico e sociale.
Strategie aziendali “Zero Waste” e modelli circolari di produzione
Sempre più aziende stanno adottando strategie “zero waste” per ottimizzare i processi produttivi, minimizzare gli scarti e reinserire materiali secondari nei propri cicli.
Tra le pratiche più diffuse troviamo:
- Progettazione ecocompatibile (eco-design), con prodotti pensati per essere facilmente riparabili e riciclabili.
- Simbiotica industriale, dove gli scarti di un’impresa diventano risorse per un’altra.
- Utilizzo di materiali rigenerati o certificati EoW (End of Waste).
Questi approcci non solo riducono l’impronta ambientale, ma migliorano la competitività e l’immagine green dell’impresa.

Gestione dei rifiuti speciali e sottoprodotti (art. 184-bis D.Lgs. 152/2006)
Il Decreto Legislativo 152/2006 definisce i sottoprodotti come materiali che, pur derivando da un processo produttivo, possono essere riutilizzati senza ulteriori trattamenti, evitando di essere classificati come rifiuti.
Perché un materiale sia considerato sottoprodotto deve:
- Essere originato in modo certo da un processo di produzione.
- Essere utilizzabile direttamente, senza ulteriori trasformazioni.
- Avere un uso legale e conforme agli standard ambientali.
Questa distinzione è fondamentale per ridurre i costi di gestione, semplificare le pratiche autorizzative e promuovere la circolarità dei flussi produttivi.
End of Waste (EoW): criteri, autorizzazioni e casi studio
Il concetto di End of Waste (fine rifiuto) stabilisce quando un materiale cessa di essere rifiuto per diventare nuovamente una risorsa.
Le condizioni principali sono:
- Il materiale deve essere sottoposto a un trattamento di recupero.
- Deve soddisfare criteri specifici di qualità e sicurezza.
- Deve poter essere utilizzato in modo legittimo in sostituzione di una materia prima.
In Italia, l’autorizzazione EoW può essere rilasciata a livello nazionale (Ministero dell’Ambiente) o regionale, con verifiche stringenti sui processi produttivi. Casi studio di successo si registrano nei settori del vetro, del metallo e delle plastiche rigenerate, dove i materiali EoW sono ormai reinseriti stabilmente nei cicli industriali.
Piani comunali di riduzione rifiuti e raccolta differenziata intelligente
Anche i Comuni sono protagonisti della transizione circolare. I piani di riduzione rifiuti prevedono azioni come:
- Potenziamento della raccolta differenziata spinta.
- Implementazione di isole ecologiche digitali e sistemi di pesatura RFID.
- Incentivi per la prevenzione degli sprechi alimentari e il compostaggio domestico.
L’obiettivo è raggiungere entro il 2030 tassi di riciclo superiori al 65%, in linea con le direttive europee.
L’economia circolare non è più solo un tema ambientale, ma una leva strategica di innovazione e crescita sostenibile.
Adeguarsi ai nuovi sistemi digitali (come il RENTRI), valorizzare i sottoprodotti e puntare sull’End of Waste significa trasformare gli obblighi normativi in opportunità economiche, rendendo l’Italia un modello europeo di gestione sostenibile dei rifiuti.




